C’è bisogno di colore

downloadSbarra gli occhi.

Tutto intorno, solo buio.

Colore. Ha bisogno di colore. Ora lo sa.

Scende dal letto, si veste alla rinfusa, si trucca alla rinfusa, non fa colazione e non fa null’altro. Si guarda attorno in casa, quello si, misura con gli occhi, prende nota, mormora tra sè e sè, conta sulla punta delle dita poi prende le chiavi dell’auto nascoste sotto a un cuscino del divano ed esce sempre mormorando. Punta verso una coloreria. Prende grandi secchi di colore. Rosso e giallo ma anche tanto azzurro carico e tanto verde. Quando arriva a casa si rende conto di non avere la benchè minima idea di come si faccia a imbiancare dei muri. Qualcosa si è fatta dire ma, ora che si trova lì, si è dimenticata tutto. E allora improvvisa, getta colore, un altro colore, una parete, poi l’altra, poi l’altra ancora. Rosso, blu, verde, giallo. Non segue uno schema preciso lei, ma le sue mani si. Si muovono veloci e quando alza la testa si accorge che è buio e che ha lavorato per molte ore. Si fa un panino, si guarda intorno, scoppia a ridere, chediavolohofatto. Ma le piace.

Colore. Ha bisogno di colore.

Toglie lo smalto dalle unghie, che comunque è smangiato e rovinato e opaco perchè lei si mangia le unghie e se le tortura come se le avessero fatto del male, come se fossero armi di distruzione di massa. Prende tutto ciò che le occorre, mette un cd di musica metal a volume molto alto, si toglie con cura tutti i residui di smalto sulle unghie facendo molta attenzione. E’ meticolosa. Non ha fretta. Intanto canticchia, ballicchia, a volte si morde un labbro perchè l’acetone è finito sopra una ferita. Prende quello smalto, proprio quello. Un rosso carico, estivo, acceso, brillante, che sa di vita e di amore e di balli sulla spiaggia con lunghe e ampie gonne. Unghia dopo unghia, con la stessa cura che ha usato per togliere lo smalto precedente. Unghia dopo unghia. Non ha fretta, lei.

Colore. Ha bisogno di colore.

Questi capelli sono sbiaditi, tristi, senza vita e senza personalità. Si fa coccolare, trattare, carezzare, massaggiare. Ascolta discorsi sciocchi, chiacchiere e pettegolezzi, a volte dice la sua, per lo più legge il libro che si è portata da casa. Quando le domandano cosa ne pensa della politica sorride e fa spallucce perchè a lei della politica non importa. Quando le chiedono, facendole vedere una foto, se secondo lei la Hunziker è incinta davvero lei fa sempre spallucce. Ma vede nei loro sguardi un vero smarrimento. Allora dice che si, si… è incinta. E loro sorridono beate. Teloavevodettoio! Dopo due ore si guarda allo specchio e vede un’altra giovane donna molto simile a lei. Questa però ha capelli di un bel rosa acceso e un sorriso soddisfatto sul volto.

Colore. Ha bisogno di colore.

Si getta dentro all’armadio. Il nero impera. Non va bene, non va bene. Son cazzate che se uno si veste di nero allora è una persona triste per carità, però tutto quel nero la fa sembrare stanca e poco ottimista. Lei ottimista lo è. Ed è stanca, quello è vero, ma non così stanca da non rendersi conto delle cose. Vola stoffa, vola cotone, vola lana, vola seta, volano collant, volano tessuti, volano consistenze, volano odori diversi. Ammucchia tutto, poi si rende conto che no, non può ammucchiare tutto così. Allora riparte da capo, piega tutto per bene, mette dentro sacchetti e scatoloni. Esce nel freddo, si compra qualcosa di essenziale ma colorato. Abitini, sciarpone, un cappellino, un pò di maglioni caldi e voluminosi. Quando torna a casa ha il fiatone ma le pare di essere felice.

Guarda tutto quel colore e le sembra di aver fatto delle cose belle.

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